Descrizione Progetto

La superbia

orgoglio ignoranza intolleranza ego durezza

La superbia è orgoglio
La superbia è orgoglio

Il primo dei 7 vizi capitali; la matrice dei restanti 6 vizi … la Superbia.
La radice di ogni peccato capitale è, e sempre sarà, la percezione di separazione dell’Ego dall’ Unità del Tutto: Dio.

Come la si può identificare, in sé e negli altri, tale separazione, spesso inconsapevole?
La superbia induce ad esaltare il proprio Ego, a “dispetto” della comunione con la nostra matrice Divina. In tal modo l’Ego tende a sminuire continuamente i suoi simili, perché ha bisogno di una conferma, quotidiana, della superiorità che si è costruito. L’esempio eclatante che la storia biblica ci riporta è quello dell’angelo più bello è più luminoso che sia mai esistito: Lucifero (Dal lat.luciferu(m), propr. ‘portatore di luce’). Quando Lucifero capì la potenza della sua Luce, ritrovata nelle tenebre, si trasmutò in Superbia.
Un proverbio italiano dice: “ La superbia trasformò gli angeli in demoni” .

La superbia é uno stato d’animo, quindi un’energia con una precisa frequenza vibrazionale. Essendo tale, può esser riequilibrata con frequenze contrastanti, dunque ricentrarti, che i fiori di Bach posseggono.
Nello specifico, la causa che porta alla superbia è il bisogno di riconoscimento, preteso e forzato, dell’Ego che presume di “Essere il Tutto”, ossia Dio. Ma Dio non ha bisogni, è solo l’Ego che ne ha!  Preda della superbia, dunque, è colui che si arroga il diritto di giudizio disprezzante verso coloro che intersecano la sua strada; essa si manifesta soprattutto nell’oppressione del libero arbitrio altrui. La superbia non possiede né tolleranza né compassione, e tanto meno l’umiltà di mettersi in discussione. Il superbo si crede onnipotente e come tale non riconosce i suoi limiti, fatto questo che lo porta inconsapevolmente, anche all’autosabotaggio, in quanto un limite si può superare solo quando lo si vede e riconosce come tale.
In questa condizione energetica spesso si ripetono gli stessi errori, non si ha rispetto dei ritmi altrui e ci si pone agli occhi degli altri solo e sempre con una facciata congegnata ad hoc per la superbia stessa. Anche affettivamente la superbia porta a peccare, in quanto si presume di non aver bisogno di esser amati e di amare, perché si crede che l’ampiezza del proprio Ego sia sufficiente. Il superbo esalta infatti i propri pensieri, le proprie azioni, le proprie fattezze e aggredisce chiunque provi a contrastarlo.
Un altro proverbio italiano dice: “ La superbia moltiplica i nemici e mette in fuga gli amici” …

Come dar torto a questa affermazione?
Il superbo non è amato, è temuto, quindi incute paura e vibra alla stessa frequenza bassa della paura, solo mascherata, scissa, implosa perché associata, dalla ragione, come “dolore” .

Cosa teme nel suo profondo il superbo?
Teme d’esser smascherato nella sua autenticità di miseria e povertà interiore (anche e soprattutto della mancanza d’Amore per sé). Concetto questo ampliamente espresso nel libro Aleternativamente “funzioniamo” così, ove viene spiegato come la malattia altro non è, in origine, che energia che passa da uno stato eterico, sottile ad uno stato pesante, la materia appunto. Possiamo dunque dire che la Superbia è la matrice di tutte quelle malattie che comportano rigidità mentali e fisiche (un esempio su tutti di malattia che rispecchia la rigidità dell’Anima è il Parkinson).

La vita insegna, non punisce”: attraverso la sofferenza, l’Anima vuol insegnare all’Ego il sacrilegio che si compie facendo soffrire gli altri quando si pecca di superbia. Sant’Agostino disse: “ La simulazione dell’umiltà è peggiore della superbia” ed in effetti se pensate che quando il superbo passa da una situazione di agio ad una di povertà, saprà strisciare, ma sempre con l’intento di poi primeggiare nuovamente sugli altri!  Se invece venisse interiorizzata la “lezione” di vita di cui sopra, la superbia troverebbe il giusto equilibrio nell’umiltà, ben dimostrata con la vita di Gesù.

Nel libro Aleternativamente “funzioniamo” così della Eremon Edizioni , viene spiegato in modo semplice e dettagliato, l’importanza della consapevolezza emotiva al fine di riequilibrare tutti gli stati d’animo che agiscono inconsapevolmente contro di noi e quindi contro la riuscita, la qualità e la serenità della nostra vita.

NOTA BENE: Questo testo è tratto dal libro Aleternativamente “funzioniamo” così, Eremon Edizioni, è privato e protetto da ©Copyright.
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