Sindrome di angoscia

Senso di soffocamento emotivo, a volte associato a mancanza d’aria. Sensazione di pericolo incombente acuto; tensione interiore, panico, inquietudine. Spesso collegato a insonnia, pallore, secchezza delle fauci, a volte aumento della pressione sanguigna e perdita di appetito.
Il linguaggio della malattia rivela vulnerabilità, incapacità di aiutarsi e di muoversi; il soggetto non sa né stare né uscire dalla situazione che gli provoca sofferenza, vorrebbe scappare, ma non può.
Le sindromi d’angoscia emergono quando il meccanismo difensivo di fuga e di attacco non è chiaro nella psiche del soggetto. Similmente negli animali, quando manca il coraggio di aggredire, ma non vi è possibilità di fuga, nell’interiorità del soggetto si crea un “riflesso di morte” che paralizza. Inoltre, se si è capaci di esprimere  aggressività, dolore o tristezza, può insorgere la paura.
Non esiste un quadro specifico della patologia legata alla paura; essa è la causa principale di molte manifestazioni psicosomatiche. La sindrome di angoscia insorge senza soggetti causali specifici; la paura è diffusa.

Lo stato d’animo a cui si fa riferimento per la sindrome di angoscia è rappresentato dall’essenza R. R., in relazione alla paura che blocca le emozioni, che crea la sensazione di mancanza d’aria, la sensazione di pericolo incombente acuto, il panico, il pallore, il “riflesso di morte” che paralizza.
Inoltre, in presenza di tale sindrome, si può percepire una netta sensazione di inquietudine apparentemente di origine ignota, entrando in un locale (anche affollato) o in un qualunque altro ambiente; tutti questi stati d’animo sono riequilibrabili con l’essenza A.
Tali essenze servono per far regredire i sintomi manifesti, ma la causa risiede più in profondità, ossia nell’inconscio ove sono state deposte sofferenze, aggressività, paure, dolori o tristezze mai elaborate, tendenti a emergere proprio attraverso tale sindrome.
Le realtà rimosse e non elaborate possono essere aiutate a emergere con l’assunzione dell’essenza A. o S. B., dipende dai casi.

NOTA BENE: Questo testo è tratto dal libro Aleternativamente “funzioniamo” così, Eremon Edizioni, è privato e protetto da ©Copyright.
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