Morbo di Alzheimer

Malattia degenerativa cerebrale che insorge intorno ai 50 anni come manifestazione presenile. Sembra sia causata dalla degenerazione delle cellule produttrici di acetilcolina, un neuropeptide che è responsabile, nelle varie parti del corpo, delle contrazioni muscolari.
I soggetti dimenticano progressivamente concetti e ricordi cambiando struttura di personalità. Generalmente i soggetti, prima della malattia, erano arrendevoli, molto disponibili, rinunciatari quindi vogliono dimenticare ciò che è accaduto loro di spiacevole. Il “dimenticare” diventa una forma di rimozione, un dolce istupidimento che evita la consapevolizzazione di qualsiasi problema.
Questi malati provengono spesso da famiglie in cui predominava la figura materna, mentre il padre è stato, fisicamente o psicologicamente, assente. La madre ha sostituito il padre e privilegiava il figlio unico o colui che considerava il “cocco”. Da adulto, il soggetto ha cercato di mantenere il ruolo del “preferito” negando alcuni bisogni personali. Attraverso la malattia riesce a recuperare tutte quelle attenzioni non ricevute durante l’infanzia.

Lo stato d’animo a cui si fa riferimento per il morbo di Alzheimer conclamato è rappresentato dall’essenza C., in relazione alla tendenza a rimuovere ciò che è troppo doloroso o scomodo da vivere o ricordare. Attraverso la malattia che implica dimenticanza, i soggetti rimuovono definitivamente il passato. Per un C. non affetto da Alzheimer la modalità di estraniarsi dalla realtà oggettiva presente avviene attraverso i sogni a occhi aperti, vivendo sempre con la testa tra le nuvole, in modo distratto; un malato di Alzheimer applica la stessa modalità di straniamento dalla realtà passata e presente.

NOTA BENE: Questo testo è tratto dal libro Aleternativamente “funzioniamo” così, Eremon Edizioni, è privato e protetto da ©Copyright.
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Donatella Su Whatsapp

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