Il corpo energetico
nel suo naturale equilibrio


Per spiegare cosa si intende per corpo energetico equilibrato, dobbiamo paragonare l’energia a un asse in equilibrio; una qualunque alterazione energetica, per esempio la tristezza o la paura, porterebbe l’asse a inclinarsi perdendo così il suo naturale bilanciamento. Possiamo immaginare un continuum tra due poli: la completa mancanza di paura o l’eccesso della stessa comporta uno squilibrio più o meno grave.
Ogni emozione, causata da uno stimolo ambientale, induce uno squilibrio di questo ipotetico asse creando una disarmonia che se è temporanea e accompagnata da una veloce elaborazione e accettazione rientrerà spontaneamente, altrimenti lo stato d’animo si collocherà in un qualche punto di questo continuum. È superfluo ripetere che lo stato di benessere è sito al centro di questa linea immaginaria.
Un esempio concreto di squilibrio può essere tratto dallo stato d’animo negativo rappresentato dall’essenza floreale “Cherry Plum”, infatti l’essenza viene consigliata quando un individuo esercita un eccessivo controllo dei suoi impulsi (per es. l’aggressività) o ne ha una completa perdita. Nel primo caso le emozioni represse, ossia non esternate, implodono come una mina di energia che soffochiamo al nostro interno; nel secondo caso si perde “il lume della ragione” e si esplode violentemente inveendo contro qualcuno o contro se stessi. Cherry Plum, nel caso specifico, riporta l’equilibrio in questa energia non ben incanalata, aiutando la persona a non esplodere ma tanto meno a implodere, quindi impareremo a esternare le nostre emozioni in maniera costruttiva.
Con l’uso della floriterapia otteniamo un notevole aiuto per quanto riguarda il riequilibrio del corpo energetico, il quale, apportandoci una profonda consapevolezza, ci consente di afferrare la causa della malattia e del dolore e contribuisce a rendere la persona libera di comprendere se stessa. L’Equilibrio delle Energie rafforza il coraggio, la forza e la determinazione per trasformare situazioni bloccate della nostra esperienza personale. In questo modo aumenta nell’individuo la capacità di assumersi la responsabilità della propria esistenza modificandola in positivo, con una carica di evoluzione psicologica.
Come sostenne anche Adler (noto psicoterapeuta, contemporaneo di S. Freud), la domanda non è “...in che modo la psiche influisce sul corpo?” né tantomeno “...in che modo il corpo influisce sulla psiche?”, ma piuttosto: “...in che modo l’individuo si serve del corpo e della psiche per perseguire le proprie mete?”. Infatti la terapia adleriana ha il fine di rendere consapevole il paziente del fatto che gli esseri umani hanno un ruolo nel crearsi i propri problemi; ogni individuo è responsabile (ma non nel senso di colpevole) delle proprie azioni. Stando così le cose, è possibile e doveroso assumersi la responsabilità di cambiare.
Considerato ciò, quando ci si ammala in modo più o meno lieve, nel corpo o nella mente (sistema nervoso), non dobbiamo sentirci vittime della sorte, ma responsabili in prima persona del disturbo che accusiamo (per i bambini il discorso è diverso e più complesso). Noi e solo noi siamo responsabili del nostro benessere o malessere; d’altronde chi può costringere una persona a perseverare in un lavoro che non la soddisfa o a rimanere in un qualunque altro ambiente percepito ostile, o ancora perseverare con atteggiamenti di rancore, vendetta, ecc.?
Nessuno, solo egli stesso e a questo comportamento di re-azione si deve dare una spiegazione, non una giustificazione.
Trovare sempre una giustificazione a pensieri “negativi” (“non vado via di casa per non recare dispiacere ai miei”), non aiuta all’evoluzione dell’Essere. Capire la modalità con cui lo squilibrio prende piede e poi trovare la motivazione reale (“non vado via di casa perché ho paura delle responsabilità che ciò comporterebbe”), per applicare la modalità opposta: questo è il primo passo per stare in armonia con se stessi e con l’ambiente circostante.