Disagi della Menopausa

Depressione involutiva: è una forma depressiva (M.) che spesso conduce a problemi come la ruminazione costante (W. C.) oppure il pensiero del suicidio (C. P.). In questi casi, la fase esistenziale legata alla menopausa porta il soggetto a fare coincidere la fine dello stato fertile con la fine della sua vita, del ruolo sociale che la donna riveste come procreatrice; finita la funzione procreativa, conclusa la funzione di utilità all’interno del proprio nucleo, ne deriva un senso
profondo di assoluta inutilità e insensatezza della vita (S.C.).

Sindrome d’ansia: riguarda più specificamente gli aspetti dell’invecchiamento (W., A.) contro cui chirurgia plastica e terapie ormonali ci “insegnano” a lottare. La non accettazione del proprio invecchiamento (C. A.), il coincidere della menopausa con segni fisiologici palesi di rilassamento cutaneo e il comparire delle rughe, porta alla sensazione di non aver più tempo davanti a sé (G.); si rivive la propria vita (H.) in termini di bilancio esistenziale, spesso passivo perché ci si focalizza sugli aspetti non vissuti e si entra in un loop depressivo-ansiogeno
che richiede anche l’intervento di professionisti.

Irsutismo: a volte nella fase menopausa vi è un aumento della produzione di testosterone che fa sì che alcune parti del corpo o del viso si ricoprano di una peluria fastidiosa e antiestetica (C. A.). L’irsutismo ci mostra a livello metaforico che il soggetto non ha integrato la sua parte maschile, l’animus, e necessita di lavorare psicologicamente sulle sue parti ombra, sulla sua aggressività e irrequietezza, su problematiche erotiche e sessuali.

Osteoporosi: dal punto di vista strettamente medico, l’osteoporosi è caratterizzata da fragilità ossea (C.) a causa di perdita di quantità ingenti di calcio. Le risorse necessarie per “stare in piedi” vengono eliminate e ci si lascia prendere da una fragilità che non sorprende: compare proprio al termine del ruolo assegnatoci dalla società. Fragilità ossea ma anche fragilità esistenziale, psicologica, emotiva.

Perdite irregolari: sono l’ultimo segnale di regolarità, di naturale ciclo della vita. Segnalano una non totale accettazione della fase di menopausa (W. e C. A.) quando si protraggono troppo a lungo e, a tal proposito, sarebbe bene far riflettere la paziente sulla sua condizione di donna, di madre o compagna, inducendola a elaborare quelle aree della sua femminilità che ritiene vissute in mondo insoddisfacente o ancora potenzialmente non esaurite.

Fibromi o formazioni cistiche: sono tipiche della donna che ha vissuto in maniera irrisolta la problematica della maternità: infatti, produce “ingombri” nell’utero che non sono altro che aborti della propria capacità procreativa. Generalmente si risolvono facendo svolgere al soggetto un’importante riflessione sul proprio modo di essere madre (C.), sulle eventuali scelte di non maternità e su tutte le tematiche legate al maternale (C. B.).

NOTA BENE: Questo testo è tratto dal libro Aleternativamente “funzioniamo” così, Eremon Edizioni, è privato e protetto da ©Copyright.
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