Depressione reattiva
Si tratta di reazioni conflittuali che si esprimono attraverso una risposta depressiva che porta in sé il senso di perdita del soggetto.
Il linguaggio psicosomatico segna l’incapacità di stare soli, di reggere l’assenza dell’altro. Chi soffre di depressione reattiva ha subito una perdita che lo ha portato in una situazione conflittuale come un divorzio o un lutto irrisolto; può anche essere legato all’ambito professionale, prepensionamento o licenziamento. La depressione e la mancanza di espressione di alcuni sentimenti.
Generalmente, chi soffre di depressione reattiva ha bisogni orali irrisolti, vorrebbe essere toccato, coccolato e riscaldato come nella fase neonatale.
Lo stato d’animo a cui si fa riferimento per la depressione reattiva è rappresentato dall’essenza G., in relazione alla depressione di origine nota. La persona sa indicare chiaramente il motivo di tanta tristezza: un lutto, una separazione, una perdita, ecc. È a causa di ciò che la persona diventa, conseguentemente, triste, pessimista, svogliata, con poca fede di poter superare la situazione. La moltitudine di cause e di soggettività non permettono un suggerimento accurato di altre essenze all’infuori di S. B. se la causa è legata a un trauma, H. per tagliare il cordone ombelicale con la causa della depressione se questa risiede nel passato e W. se insorge la difficoltà di adattamento al cambiamento.
NOTA BENE: Questo testo è tratto dal libro Aleternativamente “funzioniamo” così, Eremon Edizioni, è privato e protetto da ©Copyright.
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