Bulimia nervosa
Sensazione esasperata di fame legata a situazioni psicologiche o a malattie come diabete e ulcera duodenale. L’abbuffarsi di cibi altamente calorici e la conseguente paura di ingrassare, conducono a procurarsi il vomito o a vomitare spontaneamente.
Generalmente, la bulimia è tipica degli adolescenti o delle giovani donne. La paziente sente che vuole vomitare su tutti, che tutto fa schifo e va buttato fuori da sé. Perde il controllo sull’alimentazione e durante le crisi butta dentro indiscriminatamente di tutto. Il bisogno di attenzione la porta a fare esattamente il contrario di ciò che vorrebbe. I sintomi collaterali sono: depressione, vergogna, sensi di colpa, disperazione.
La causa prima è una depressione che viene curata con l’avidità di cibo; uno stato aggressivo puro, che si trasforma in auto aggressività. Al soggetto non basta implodere la propria rabbia, deve implodere anche ciò che di materiale ha a disposizione: ogni sorta di cibo. Arriva poi il momento in cui deve vomitare, ciò che la rende rabbiosa, ma anche ciò che ha represso.
Spesso, fin da piccola, mangiava voracemente e velocemente, non concedendosi il tempo di stare a pranzo, il cibo era visto anche come uno strumento per ottenere gratificazione dai genitori. Essendo una malattia che emerge nella pubertà, significa anche paura nei confronti degli uomini e ribrezzo verso la sessualità.
Lo stato d’animo a cui si fa riferimento nel caso della bulimia è rappresentato dall’essenza C. P., in relazione a un disequilibrio nella capacità di autoregolarsi. Nel caso specifico vi è prima una perdita di controllo nell’assunzione del cibo, a cui segue il comportamento di espulsione dello stesso, attraverso il vomito. La depressione mascherata, che scatena il bisogno incontrollato di cibo, è associabile all’essenza floreale di A. in quanto corrisponde all’archetipo del “tormento
interiore” che nessun altro è in grado di comprendere; tale tormento può generare rabbia, un’emozione dominante che la persona bulimica manifesta attraverso il vomito. Vomitando è come se vomitasse la sua rabbia sul mondo. C. B. può aiutare a far prendere coscienza dei reali bisogni che si cerca di soffocare con tali dinamiche (ingozzarsi-vomitare). In ultimo P. può riequilibrare il forte senso di colpa che induce all’autodistruzione e C. A. ristabilisce l’accettazione di se stessi.
NOTA BENE: Questo testo è tratto dal libro Aleternativamente “funzioniamo” così, Eremon Edizioni, è privato e protetto da ©Copyright.
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